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LE AVVENTURE DELLA VILLEGGIATURA 165


Vittoria. (Davvero?) (guarda ridendo verso Guglielmo)

Guglielmo. (S’accorge di Vittoria, e si volge altrove per non vederla.)

Leonardo. (Onde tocca a voi a risolvere).

Vittoria. (Per me, quando siete contento voi, sono contentissima).

Leonardo. Favorisca, signor Guglielmo. (lo chiama)

Guglielmo. Eccomi. (Andiamo a sagrificarci).

Giacinta. (Mostra ansietà di sentire.)

Leonardo. (Mia sorella ha inteso con piacere la bontà che avete per lei, ed è pronta ad acconsentire).

Guglielmo. Benissimo.

Vittoria. Benissimo? Non sapete dir altro che benissimo?

Guglielmo. Signora, che cosa volete ch’io dica?

Vittoria. Io non so che naturale sia il vostro. Non si sa mai, se siate disgustato o se siate contento.

Guglielmo. Soffritemi come sono.

Vittoria. (Può essere, che quando è mio marito, si svegli).

Leonardo. Signor Filippo, signor Ferdinando, favoriscano in grazia una parola.

Filippo. Volentieri. (s’alza e s’avanza)

Ferdinando. Sono a’ vostri comandi. (s’alza e s’avanza)

Leonardo. Si compiacciano d’esser testimoni della vicendevole promissione di matrimonio fra il signor Guglielmo e Vittoria mia sorella.

Giacinta. (È fatta). (si getta a sedere con passione)

Filippo. Bravi!

Ferdinando. Me ne consolo infinitamente.

Sabina. (Vedete? Così si fa). (a Ferdinando)

Ferdinando. Donazione, e facciamolo. (a Sabina)

Sabina. Sia maladetta la donazione. (va a sedere)

Leonardo. Or ora si farà la scritta, e lor signori porranno in carta la loro testimonianza.

Filippo. Sì, signore.

Ferdinando. Se volete che vi serva io della scritta, ne ho fatte delle altre, in un momento vi servo.

Vittoria. Ci farete piacere.