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LE AVVENTURE DELLA VILLEGGIATURA 157


SCENA VIII.

Brigida e detti.

Brigida. Signori, hanno terminato di giocare. Vogliono andare a far due passi fino al caffè, e mandano a vedere se vogliono restar serviti.

Leonardo. Andiamo. (s’alza)

Vittoria. E non mi volete dir niente?

Leonardo. Vi parlerò questa sera.

Vittoria. Datemi un cenno di qualche cosa.

Leonardo. Questo non è nè il tempo, nè il luogo.

Vittoria. Ma io non posso resistere.

Leonardo. Ma voi siete la più inquieta donna del mondo. (parte)

SCENA IX.

Vittoria e Brigida.

Vittoria. Dite, Brigida. Dov’è stata oggi dopo pranzo la vostra padrona?

Brigida. Che vuol ch’io sappia? Non so niente io.

Vittoria. Come sta la castalda?

Brigida. La castalda? Io credo stia bene.

Vittoria. Non ha avuto la febbre la notte passata?

Brigida. Oh! la febbre. Se ha aiutato anch’ella in cucina per il pranzo d’oggi.

Vittoria. (Se lo dico! Tutti m’ingannano, tutti mi deridono, ma mi fa specie quello sciocco di mio fratello).

Brigida. Non va ella cogli altri al caffè?

Vittoria. Sono ritornati insieme il signor Guglielmo e la signora Giacinta?

Brigida. Oh! io non so niente. A me non si domandano di queste cose. La mia padrona è una signora onesta e civile, e se vi sono dei giovani poco di buono, non si può dar la colpa alle persone savie e dabbene. Se vuol andar, vada, se non vuole, io ho fatto il mio debito. (parte)