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GL'INNAMORATI | 71 |
Eugenia. Non gli dite niente, ch’io aveva risolto1 d’abbandonarlo.
Flamminia. Io non so di queste pazzie.
Eugenia. Vien molto adagio. Sarà sdegnato.
Flamminia. Parlategli con umiltà.
Eugenia. Ho da pregarlo? Oh questo poi no.
Flamminia. L’ha fatto egli tante volte con noi.
Eugenia. Basta2. Se sperassi che le cose andassero come dite voi; e se veramente mi volesse bene...
Flamminia. Se non vi amasse, non verrebbe qui...
Eugenia. Zitto, zitto. Sentiamo che cosa dice.
SCENA V.
Fulgenzio e dette.
Fulgenzio. Signora Eugenia, mi permetterete di’io vi dica una cosa, da voi forse non preveduta. Ho piacere che vi si trovi la signora Flamminia.
Flamminia. (Oh, vi è del male. Non l’ho mai più veduto così burbero, come ora).
Eugenia. (Che sì, che vuol fare il bravo).
Fulgenzio. Voi sapete ch’io vi amo, ma sapete altresì ch’io sono un uomo d’onore. (ad Eugenia)
Eugenia. lo non so nessuna di queste cose.
Fulgenzio. Come! mettereste in dubbio la mia onoratezza?
Flamminia. Non le badate, signor Fulgenzio. Io la conosco queste mozzina, lo dice apposta per farvi arrabbiare.
Fulgenzio. La signora Eugenia può dir quel che vuole; può burlarsi di me, può deridermi, può insultarmi, ma non mi può intaccar nell’onore.
Eugenia. Se fossi un uomo, mi sfiderebbe alla spada.
Fulgenzio. Felice voi, che potete scherzare. Nello stato in cui mi trovo, non fo poco, se ho tanto fiato da poter parlare. L’amor che ho per voi, è arrivato all’eccesso, è arrivato a