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412 ATTO SECONDO


permettetemi che per brievi momenti possa rivedere la mia figliuola.

Sigismondo. Con quanto fervore vi ho saputo negare la capitolazione, con altrettanto piacere vi accordo questa picciola compiacenza. Andate su la vostra parola.

Egidio. Grazie alla vostra bontà. Eh là, tornate al castello. Dite che a momenti colà mi aspettino; e in pena della vita, niuno ardisca di moversi senza mia commissione. (a’ suoi Uffiziali, quali tornano nella fortezza.)

Sigismondo. Amico, preparatevi alla difesa. Noi verremo con animo di soggiogarvi.

Egidio. Ed io vi aspetterò con intrepidezza.

Sigismondo. Guardatevi dalle nostre spade.

Egidio. I miei colpi non saranno meno risoluti dei vostri.

Sigismondo. Addio, don Egidio.

Egidio. Addio, Sigismondo. (si abbracciano e si baciano)

Al suono delle trombe partono tutti. Poi, allo strepito del tamburo escono, soldati, paesani e donne a ballare, ed altri a mangiare, a bere, a vendere ecc.

Fine dell’Atto Secondo.