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LA GUERRA 399

Lisetta. Che cosa mi darete, se io non piango?

Conte. Vi darò uno scudo.

Lisetta. E se rido?

Conte. Un zecchino.

Lisetta. Via dunque, datemi lo zecchinetto. (ridendo)

Conte. Venite al quartiere.

Lisetta. Ecco qui, non si può credere a voi altri bugiardi.

Conte. Lisetta. (accostandosi)

Lisetta. Lasciatemi stare.

Conte. Eccovi un bel zecchino.

Lisetta. Per me? (ridendo)

Conte. Per voi.

Lisetta. Me lo date? (ridendo)

Conte. Se verrete al quartiere.

Lisetta. Maladetto sia quel quartiere.

SCENA IV.

Don Cirillo saltando e cantando, e detti.

Cirillo. Viva la guerra, viva l’amore.

Che bel contento prova il mio cuore,
Quando si trova con gioventù.
Quando combatte tipete tu. (cantando e saltando)

Conte. Mi rallegro, bravo; così mi piace. Che non si perda il tempo: o combattere, o far all’amore1.

Conte. Don Cirillo, questa giovane mi fa disperare.

Cirillo. E perchè?

Conte. Perchè ora piange, e ora ride. Vorrebbe che le dessi de’ danari, e non vuol venire al quartiere.

Cirillo. Non vuol venire al quartiere? non vuol venire al quartiere? E che sì che io la faccio venire al quartiere.

Lisetta. E che no, che non mi fate venir al quartiere? E che no, che non mi fate venir al quartiere? (saltando e caricando come lui)

  1. Ed. Zatta: o far l’amore.