Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
32 | ATTO PRIMO |
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. E coi fegatelli arrostiti?
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. Hai danari per ispendere?
Succianespole. Gnor no.
Fabrizio. Ti ho pur dato un zecchino.
Succianespole. Quanti giorni sono?
Fabrizio. L’hai speso?
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. E il tuo salario, che ti ho dato, l’hai speso?
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. E non hai più un quattrino?
Succianespole. Gnor no.
Fabrizio. Maladetto sia il gnor sì e il gnor no. Si sente altro da te, che gnor sì e gnor no?
Succianespole. Insegnatemi, che cosa ho da dire.
Fabrizio. Bisogna pensare a trovar danari.
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. Quante posate ci sono?
Succianespole. Sei, mi pare.
Fabrizio. Sì, erano dodici. Sei le ho impegnate, restano sei. Siamo in quattro; impegnamone due.
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. Va al monte, e spicciati.
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. E non mi fare aspettare due ore.
Succianespole. Gnor no.
Fabrizio. Andremo a spendere, quando torni.
Succianespole. Gnor sì.
Fabrizio. C’è vino?
Succianespole. Gnor no.
Fabrizio. C’è pane?
Succianespole. Gnor no.
Fabrizio. Che tu sia maladetto. Gnor sì, che tu sia bastonato...
Succianespole. Gnor no. (parte con una riverenza, poi torna)