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foste contento di Parigi; non so se lo siate; non ve l’ho dimandato, e se ve ’l chiedessi, siete troppo moderato e prudente per lamentarcene. Voi partirete adunque pe ’l Canada1; rivedrete que’ luoghi, bagnati dal vostro sangue e dal vostro sudore, difesi dal Vostro coraggio, ed onorati dal vostro zelo e dalla vostra condotta. Consolerete, egli è vero, la Signora Marchesa, degnissima vostra Sposa, che colà impaziente vi aspetta, ma ella sarebbe stata egualmente contenta di seguitarvi in Europa, dove avrebbe fatto risplendere quelle virtù che l’adornano, e che la rendono preziosa e distinta nella Colonia da due secoli colà trapiantata. Vi abbraccieranno con giubbilo gli amici vostri; e i nuovi possessori della conquista avranno di voi quella stima e quel rispetto che meritate. Tutto ciò vi anima e ci consiglia a ripassare l’Oceano, ad allontanarvi da noi, ma un altro stimolo non meno forte degli altri vi sollecita forse ad anticipare il cammino. Voi avete un amico, un amico vero; Voi conoscete il pregio della vera amicizia; Vi credete in obbligo di perfetta corrispondenza; l’amate con eguale virtù; ritorna in America; v’invita seco a partire, e non avete cuore di abbandonarlo: andate dunque, se così la sorte di voi dispone, secondi il Cielo le oneste mire del vostro talento, e vi renda felice, qual meritate di essere. Ma ricordatevi qualche volta di noi; non ci abbandonate per sempre; tornate a rivedere la Vostra Patria, gli amici, i Parenti vostri, il vostro degnissimo, amabile Genitore, che teneramente vi ama.

Vi ha fatto egli sortire dal Reggimento delle Guardie del Corpo di S. M. Imperiale in Firenze, con animo forse di avervi seco in Bologna, ma il genio vostro, Militar valoroso,2 manifestatosi in voi negli anni più teneri dell’età vostra, intollerante dell’ oziosa tranquillità, vi ha trasportato di là dal mare a rintracciare la Gloria. Ha sagrificato e sagrifica tuttavia il tenero, virtuoso Padre all’idolo dell’onore il suo caro Figlio, ma voi siete

  1. La partenza, fissata per il mese di aprile o di maggio 1764 (v. lett. di Gold. 18 febbr. ’64 al senat. Albergati in Lettere di C. G. cit.. p. 239). fu impedita da imbarazzi di denaro, come si apprende dalle lettere del Gold, al senat. Albergati, e il Marchese trovavasi tuttavia a Parigi nel luglio 1765 (Lett.e cit., p. 285).
  2. Nell’ed. Pasquali la virgola non è dopo vostro, ma dopo Militar, e non si sa bene come correggere.