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SCENA V.
Trottolo e detti.
Alì. Cosa voler? (con sdegno)
Trottolo. Un musico tenore.
Alì. Adesso non poter. (con sdegno)
Trottolo. Vi è una donna con lui.
Alì. Donna, donna? vegnir.
Trottolo. (La donna, quando è in collera, buono lo fa venir).
(parte)
Annina. (Ai zugh ch’l’è la Tugnina).
Alì. To man non voler dar?
Annina. Basta, an vui mo gnanch’ch’ai s’abbia da desgustar1.
(allunga la mano e Alì, vedendo venir Tonina, non le bada)
Alì. (Star pezzo da sessanta).
SCENA VI.
Tonina, Pasqualino e detti.
(La xe qua sta frascona, in verità l’ho dito).
Alì. Chi star ti?
Tonina. Veneziana. El mio nome è Tonina,
Virtuosa de musica, detta la Zuecchina.
Pasqualino. Ed io sono, signore....
Alì. De ti non domandar. (a Pasqualino)
Virtuosa Tonnina, presso de mi sentar.
(fa luogo a Tonina sul canapè, ed ella siede alla dritta d’Alì, che resta in mezzo.)
Tonina. Grazie alla so bontà. (siede)
Annina. (Am despias ch’alia Tugnina
J’ha tuccà la man dretta, e a me la man mancina.
Sa reciten insem, aqusì lan andarà).
- ↑ Così il testo.