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Vesto d’ottimo gusto, e soglio far talora

Da maestro di musica e da poeta ancora.
Alì. De tutte to bravure niente non m’importar;
Voler omini e donne per musica cantar.
Omeni, a mio paese, voce aver come mi.
E star cosa ridicola omo parlar così. (contraffacendolo)

SCENA III.

Trottolo e detti.

Trottolo. Veduto ho una signora a scendere le scale. (ad Alì)

Alì. Musica? (a Trottolo)
Trottolo.   Così credo.
Alì.   Come star? (accennando se è bella)
Trottolo.   Non vi è male.
Alì. Star sola?
Trottolo.   Un certo Nibbio parmi vi sia con essa.
Alì. Sì, sì. Nibbio star bravo.
Trottolo.   Eccola che si appressa, (parte)
Carluccio. Signor, se voi volete....
Alì.   (Star giovine mi par).
(s’alza osservando fra le scene)
Carluccio. Ascoltate, signore...
Alì.   Al diavolo ti andar.

SCENA IV.

Annina, Nibbio e detti.

Annina. Serva sua.

Alì.   (Star bella).
Nibbio.   Ecco, signor Alì,
Ecco una virtuosa.
Alì.   Virtuosa? (ad Annina vezzosamente)
Annina.   Gnor sì.
Alì. Seder presso di me. (siede sul canapè)