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ATTO PRIMO.

SCENA PRIMA.

Il Conte Lasca e Cavolo.

Conte. Oh galantuomo, appunto, giva di voi cercando.

Cavolo. Servo del signor Conte. Eccomi al suo comando.
Conte. Alla conversazione detto mi fu iersera,
Ch’evvi nel vostro albergo un’altra forestiera.
È egli vero?
Cavolo.   Verissimo.
Conte.   È virtuosa anch’ella?
Cavolo. Sì signor.
Conte.   Come stiamo?
Cavolo.   È spiritosa e bella.
Conte. Il paese?
Cavolo.   Firenze.
Conte.   È stata più in Venezia?
Cavolo. Credo di no.
Conte.   Il suo nome?
Cavolo.   La signora Lugrezia.
Conte. Non altro?
Cavolo.   È conosciuta per l’Acquacedrataia.
Conte. Che parolaccia è questa? par di un cane che abbaia.
Cavolo. Non è stato a Firenze?
Conte.   Non ci son stato mai.
Cavolo. Là sono i caffettieri delti acquacedratai;
Fu lor dato un tal nome, perch’essi anticamente
Le bibite cedrate vendean principalmente,
Nata in un tal mestiere sarà la forestiera;
E l’acquacedrataia vuol dir la caffettiera.
Conte. Ho capito: ma adesso che fatta è virtuosa,
Vende l’acqua di cedro, o pur l’acqua di rosa?