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152 ATTO TERZO

Isacco. Sulla mia parola, non c’è.

Bonfil. Cercalo, e ci sarà.

Isacco. Sì signore. (in atto di partire)

Miledi. Dimmi, hai veduto il Cavalier mio nipote?

Isacco. Sì signora. È in sala con un ministro di corte.

Miledi. Che vuole da lui questo ministro di corte?

Bonfil. Lasciate ch’ei vada a ricercare del Conte. (a Miledi)

Isacco. Vado. (Ma non ci sarà1). (parte)

SCENA IV.

Miledi Daure e Milord Bonfil.

Miledi. Sentiste2? Un ministro di corte parla col Cavaliere.

Bonfil. Che volete inferire per questo?

Miledi. E che sì che indovino, perchè è venuto questo ministro?

Bonfil. E perchè credete voi sia venuto?

Miledi. Per il fatto della pistola.

Bonfil. Voi mi volete far dire delle bestialità. (alterato)

Miledi. Abbiate pazienza. Io non lo posso dissimulare.

SCENA V.

Isacco e detti.

Isacco. Signore, il Conte non c’è3.

Bonfil. Lo sai di certo?

Isacco. Non c’è.

Bonfil. Ne hai domandato a Pamela?

Isacco. Ne ho domandato.

Bonfil. Che cosa ha detto?

  1. L’ed. cit. aggiunge: «B. Ci ha da essere, e ci sarà. F. 5e ci ha da essere, ci sarà, parte».
  2. Ed. cit.: Lo sentiste?
  3. Così comincia il dialogo nella cit. ed.: «Falloppa. Signore, sono andato per tutta la casa, e non lo ritrovo. B. Va al diavolo. F. Ci vada lei, e se lo ritrova mi bastoni, che mi contento. B. alterato. Che ci vada io? Dove? F. A ricercare del Conte. B. Ne hai domandato a Pamela ecc.»