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LA SCUOLA DI BALLO 501
L’orche, la scimia, a contrafar si chiama.

Poi s inginocchia ed il perdono aspetta.
Lo alza la bella, e con i piè gli dice:
Vuoi ballare con me la furlanetta?
Ecco gente che vien: di più non lice
A me dirvi per ora. Il quadro è fatto,
Manca che vi mettiamo la cornice.

SCENA V.

Rosalba, Filippino, Carlino e detti.

Rigadon. Sempre tardi venite, ed io mi adatto

Al piacere comun; ma vorre’ poi
Che voi di me non vi abusaste affatto.
Pensi ognuno a far bene i dover suoi.
(Giuseppina cogli altri non si vede).
Vo’ a pigliare il violino, e son da voi. (via)
Carlino. (Rosina, il nostro affar pronta richiede
Risoluzione). (piano a Rosina, e siede)
Rosina. (Io non mi ritiro;
Ma mia madre dov’è, che non si vede?)
(a Carlino, e siede)
Rosalba. (Ma queste nozze stabilir sospiro). (a Filippino)
Filippino. (Troverassi il notaro, e i testimoni). (a Rosalba)
Rosalba. (Per lo soverchio differir m’adiro). (tutti siedono)

SCENA VI.

Felicita e detti.

Felicita. (Maledetti pur siano i balli e i suoni.

Andar raminga, il ciel me lo perdoni.
Se torna il Pistoiese, di nascosto
Vo’ accordarmi con lui per commediante;
Voglio uscir di Firenze ad ogni costo). (siede)