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Paris, 1899, p. 160). Infine Angelo De Gubernatis affermò che il G. «qualunque sia stato il canovaccio di questa tragicommedia... seppe animarlo ed avvivarlo in modo da renderlo interessante» (p. 278). - Più avveduti si dimostrarono pubblico e attori: non consta in fatti che la marchesa di Monte Rosso vedesse mai applaudita sulla scena la sua eroica virtù.

Il conte Girolamo Tornielli, a cui il Goldoni dedicò nel ’61 la D. f., apparteneva, come l’omonimo oratore sacro, a famiglia patrizia novarese. Visse alcun tempo a Venezia e v’ebbe amici. Le sue Opere in verso e in prosa, sparse qua e là. furono insieme riunite e stampate a Vercelli poco dopo la sua morte, nel 1780. Di lui si ricordano i capitoli berneschi e la Descrizione di un viaggio di Costantinopoli nel 1751 fatto col bailo Diedo (v. Nuovo Dizion. Istor. di Bassano, t. XX, 1796, p. 205).

G. O.


La Donna forte fu stampata la prima volta a Venezia l’anno 1761 nel t. VIII del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G. edito dal Pitteri, e uscì di nuovo a Bologna (a S. Tomaso d’Aquino VIII, 1762 e 1776), a Venezia ancora (Savioli VIII, 1773 e Zatta, cl. 3, VIII, 1793) a Torino (Guibert e Orgeas IV, 1775) a Livorno (Masi XX, 1791) a Lucca (Bonsignori XXVIII, 1792) e forse altrove nel Settecento. - La presente ristampa seguì più diligentemente il testo dell’ed. Pitteri, curato dall’autore. Valgono i soliti avvertimenti.