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236 ATTO SECONDO


Battistino. Oh buone!

Leonardo. Siete troppo cortese, la mia cara Mariuccia.

Mariuccia. Tutto per voi. (a Leonardo)

Leonardo. Per me? (mangia)

Mariuccia. Sì, per voi.

Battistino. E per me? (mangiando)

Mariuccia. Anche per voi.

Battistino. Mi vuol bene la Mariuccia. Non è egli vero?

Mariuccia. Sì certo: le marmotte mi piacciono infinitamente.

Battistino. Dice a voi. (a Leonardo)

Leonardo. Dice a voi. (a Battistino)

Mariuccia. Oh che siate indorati! dico a tutti due.

SCENA IV.

Luca e detti.

Luca. (Di dentro) Mariuccia.

Battistino. (Alzandosi con timore) Oh, il signor Luca.

Leonardo. (Alzandosi) Andiamo via.

Mariuccia. Eh fermatevi; non abbiate paura.

Luca. Mariuccia. (come sopra)

Leonardo. Rispondetegli almeno.

Mariuccia. È sordo; non ci sente.

Battistino. Potete andare, che mangeremo senza di voi. (a Mariuccia)

Mariuccia. Eccolo; non siamo a tempo.

Luca. Dove diavolo sarà costei? (escendo, vede li due che si cavano il cappello) Veh, veh! Schiavo di lor signori. Ehi, chi sono costoro? (a Mariuccia)

Mariuccia. Non li conoscete? (non molto forte)

Luca. Che? (non intendendo)

Mariuccia. Non li conoscete? (più forte)

Luca. Non li conosco. (ponendosi gli occhiali)

Leonardo. Leonardo vostro servitore. (accostandosi a lui da una parte)

Luca. Che? (a Leonardo, non intendendolo)