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Il vostro compiacimento non deriverà certamente dalla giustizia ch’io rendo al merito vostro, collocandovi io fra tante illustri e degne persone, poichè anzi per questa parte la vostra esimia moderazione me lo avrebbe forse vietato, se fatta prima ve ne avessi la confidenza; ma mi lusingo, che perdonando all’amico la libertà e la sorpresa, abbiate a compiacervi di quell’animo sincero e grato, con cui ho voluto darvi una pubblica testimonianza dell’affetto mio, della mia vera stima, e del mio leale riconoscimento. Voi non potete nascondere a voi medesimo le cortesie che usate mi avete, e siete in obbligo di approvare in me un principio di gratitudine e di onorata corrispondenza. Se foste mai per cagione di virtuosa modestia così severo, che perdonare non mi voleste l’arbitrio che sopra di Voi mi son preso, ricorrerò per placarvi all’amorevole mediazione della degnissima vostra ammirabile Genitrice, che mi ha sofferto per anni frequentemente ne’ savj e moderati trattenimenti della sua virtuosa Famiglia. Io che talvolta, là dove trattasi del buon costume, non ho risparmiato fatica sulle Scene e sui libri, posso dire costantemente, e colla più candida Verità, che ho appreso molto, moltissimo in Casa vostra. Quando ebbi da prima l’onore di frequentarla, viveva ancora il vostro amabilissimo Genitore, di sempre cara ed onorata memoria, ed ho imparato da Lui come sa un Padre farsi amare e stimare, e come i Figliuoli gli sanno rendere eguale amore e rispetto. Mancato egli di vita, non è mancata tra le vostre pareti la pace, l’armonia, la concordia. Due fratelli attentissimi, una virtuosa Sorella, una saggia, prudente Madre, pare che abbiano in quattro petti un cuor solo, onde il voler dell’uno è il volere dell’altro, e tutti vogliono il meglio, e s’aiutano insieme a mantenere il decoro della Famiglia, e a proseguire la più lodevole, la più esemplare condotta. Son certo adunque, che se l’amicizia che per me avete, non valerà a meritarmi il vostro compatimento, resistere non potrete a quella Madre gentile che vi ha infusa col proprio sangue la cortesia e la dolcezza, e vi ha educato sì bene col suo talento e colle buone massime, da Lei apprese in Parigi, dov’ella è nata, e di cui amate le insinuazioni, e rispettate i consigli. Vi porrò a’ fianchi