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1828 e 1829 c. s.. comp. Raftopulo (ib.. II 515 e 694)

1830 c. s., comp. Bettini (ib., 1830, p. 460);

a Mantova:

1830, comp. Ciarli e Palchetti (Censore Univers. dei Teatri, Milano, 1830, n. 26);

a Zara:

1840 al T. Nobile, comp. Gualandi (Il Dalmata, 17 febbr. 1907)

1843 c. s., comp. Bonuzzi (ib.)

1852 c. s.. comp. Benvenuti (ib.)

1883 al T. Nuovo, comp. Dondini (ib.);

a Modena:

3 dic. 1851, 15 nov. 1852, 4 e 5 dic. 1858, 4 nov. 1859 al T. Comunale (Modena a C. G., 1907: da V. Tardini, La dramm.ca nel T. Comun. di Mod.)

7 sett. 1873 al T. Aliprandi (ib.);

a Trieste:

1864 al T. Comunale, Drammatica Compagnia di Roma (G. C. Bottura, Storia aneddotica docum. del T. Com. di T., Trieste, 1885, p. 435);

a Firenze:

7-8 genn. 1893 al teatrino di S. Giuliano, comp. filodrammatica dei Fidenti (Corriere Italiano).

Il giornale dei Teatri (I, p. 292) ricordava con lode nella Sposa sagace madama Gioia Tamburini, che aveva recitato nell’Accademia dei Filodrammatici di Milano; il Censore Universale dei Teatri (1830, n. 78) lodava nel personaggio di don Policarpio il caratterista Gaetano Nardelli sul teatro di Parma; la Gazzetta dei Teatri di Milano celebrava con alcuni versi martelliani l’attrice Pochini (1851, p. 112); il Rasi ne’ suoi Comici Italiani rammentò una spiritosa donna Petronilla, Gaidoni Tersabetta (I, 968), e una valente donna Barbara, Silvia Fantechi Pietriboni (II, 286; v. anche Appedice anon. della Gazz. di Ven., 16 VI 1876 e L. Rasi, G. Pietriboni, in Marzocco 8 sett. 1 907); e Jarro fece menzione di Tommaso Salvini (Vita aneddotica di T. Salvini, Fir. 1908, p. 383).

Ma di una recita all’Anfiteatro della Stadera a Milano nel 1829 ci piace riportare la ingenua relazione di Luigi Prividali nel citato Censore (n. 60): «una commedia di Goldoni ed in versi martelliani! Questa risoluzione presa da madama Petrelli [Luigia] nel sabbato, 25 corrente luglio, consigliata non fu certamente dalla speranza di radunare un numeroso uditorio... Se dunque la Sposa sagace non avvantaggiò i suoi uditori d’un introito assai generoso, vantaggiosamente lo raccomando senza dubbio... Non poteva esser di fatto questa commedia nè rappresentata con miglior garbo, nè sentita con maggior piacere. Per quante repliche abbiano le commedie del Goldoni, per quanto in esse cerchi di soffisticare la critica, la ragionevolezza della loro condotta, la verità dei loro caratteri, la vivacità del loro dialogo sono tutte prerogative, che rilevate da una competente esecuzione offrono alla mente ed al cuore il più nobile ad un tempo ed il più ameno di tutti i teatrali trattenimenti... Ognuno nel posto suo eseguì egregiamente la propria parte. Madama Petrelli disimpegnò la matrigna colla più perfetta illusione, e fu secondata mirabilmente dal signor Pe-