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LA SPOSA SAGACE 545
Mariano.   (Perchè andar a giurare?)

(da sè, arrabbiandosi contro lo stesso)
Policarpio. Quella scatola dunque?... (Che sì che l’indovino?)
(Che sia quella del Duca?) Eh, dove sei? Moschino.
(chiamando)

SCENA IX.

Moschino e detti.

Moschino. Signor.

Policarpio.   La tabacchiera... (a Mosch.) Vien qui... (a Lisetta)
Lisetta.   Che vuol vedere?
La tabacchiera è fatta come le tabacchiere. (parte)
Policarpio. Ti arriverò, briccona. Parla tu, scellerato. (a Mariano)
Mariano, Ah, non posso parlare.
Policarpio.   Perchè?
Mariano.   Perchè ho giurato, (parte)

SCENA X.

Don Policarpio e Moschino.

Policarpio. A scacciarli di casa convien ch’io mi riduca.

Dimmi, è quella la scatola che gli ha donato il Duca?
(a Moschino)
Moschino. Il Duca? Non signore. Del Duca io non so nulla.
Che cosa ha il signor Duca da far colla fanciulla?
Policarpio. Non è egli ch’è stato?
Moschino.   Sta notte? Signor no.
Policarpio. Sta notte?
Moschino.   Nol sapete?
Policarpio.   Povero me! nol so.
Narrami cosa è stato, narrami chi è venuto.
Moschino. Senza di me, signore, non l’avete saputo?
Policarpio. Io mi credea... ma sento... se non è stato quello.
Dunque chi sarà stato?...
Moschino.   Nè anche un po’ di cappello.
(guarda il suo cappello con disprezzo)
PP