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530 | ATTO QUARTO |
Policarpio. Dico di sì, va via.
Moschino. Anche del matrimonio?...
Policarpio. Chiama la figlia mia.
Moschino. (Anch’io, per dir il vero, me l’era immaginata,
Che non potea la cosa restar molto celata).
(da sè, e parte)
Petronilla. Disse di matrimonio? Che cosa dir vorrà?
Policarpio. Oh bella! è un servitore. Ei parla come sa.
Qualcosa ha inteso dire de’ suoi segreti amori.
Dice di matrimonio? Che sanno i servitori?
SCENA X.
Donna Barbara e detti.
Policarpio. Figliuola mia, sedete.
Petronilla. Che importa? In due parole quel che si vuol, saprete.
Ora vi diamo parte, che io vi ho maritata.
Ecco tutto il discorso.
Barbara. Le son bene obbligata!
(con ammirazione ironica)
Policarpio. Certo, con buon amore ella vi fa da madre.
Ed io fo le mie parti.
Barbara. Grazie a lei, signor padre.
Petronilla. Meglio del mio costume a giudicar pensate.
Io non vi son nemica. Vi ho provveduto. Andate.
Barbara. Mille ringraziamenti al di lei cuor pietoso.
Ma si potrebbe in grazia saper chi sia lo sposo?
Policarpio. Un che so che vi piace. L’amico di ier sera.
Barbara. Signor, non vi capisco.
Policarpio. Quel della tabacchiera.
Barbara. Finor non so chi sia.
Petronilla. È tal, che il genitore
Degno di voi lo crede.