Mariano. Anch’io, per dir il vero... Moschin, prendi tabacco?
(offerendogli tabacco colla scatola d’argento ch’ebbe da donna Barbara.)
Moschino. Qualche poco. Mariano, lasciami un po’ vedere.
Io non ne ho più veduto di queste tabacchiere.
È d’argento?
Mariano. D’argento. Ti piace?
Moschino. È bella molto.
Valerà per lo meno tre zecchini.
Mariano. Sei stolto?
Ne valerà ben sei.
Moschino. Davver? chi te l’ha data?
Mariano. Vorresti saper troppo. Mi è stata regalata.
Moschino. Da chi?
Mariano. Non posso dirlo.
Moschino. Sarebbe bella, affè.
Io teco mi confido, tu ti confidi in me.
Ci abbiamo confidato qualcosa di più grosso.
Marian, tu mi fai torto.
Mariano. Questa volta non posso.
Moschino. Mi faresti pensare a qualche baronata.
Mariano. Che vuol dir?
Moschino. Che so io, che l’avessi rubata.
Mariano. Moschin, ti compatisco, perchè siam buoni amici.
Non ardirebbe un altro di dir quel che tu dici.
Sai ch’io son galantuomo.
Moschino. Hai ragion, mi disdico;
Ma se non ti confidi, non mi sei buon amico.
Mariano. Se dirtelo potessi, avrei tutto il contento;
Ma non posso.
Moschino. Perchè?
Mariano. Perchè vi è il giuramento.
Moschino. Questa è bella davvero! Hai di tacer giurato
Il nome ed il cognome di chi ti ha regalato?
Mariano. Io non giurai tacere del donatore il nome,