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IL PADRE PER AMORE 43

SCENA IV.

Paolina, donna Marianna ritirata, poi Beltrame.

Paolina. Ella per i suoi fini arde d’amore e sdegno,

Ed io per compiacerla mi trovo in un impegno.
Posso passar per uomo solo coi ciechi e i sciocchi.
Noi donne ci conoscono al volto ed ai ginocchi.
Beltrame. (Altri che lui non vedo; al sito ed all’aspetto,
Esser questi dovrebbe). (osservando Paolina)
Paolina.   (Che gentil giovinetto!)
(osservando Beltrame)
Beltrame. Non vorrei prender sbaglio. (a Paolina)
Paolina.   Siete voi servitore
Del duca don Luigi?
Beltrame. Servo un altro signore,
Ma per la parentela anch’egli mi comanda,
E a veder chi lo cerca, sollecito mi manda.
Paolina. Son io, che lo desidera.
Beltrame.   Da un affar trattenuto.
Mandami a chieder scusa, se ancor non è venuto.
A ber la cioccolata se vuol restar servita,
Di cuore il signor Duca in casa sua l’invita.
Ma quando ella non voglia partir da questo loco,
Verrà le sue premure ad ascoltar fra poco.
Paolina. Non posso discostarmi per or dalla feluca;
Attenderò più tosto mi favorisca il Duca.
Beltrame. Ella prenda il suo comodo.
Paolina.   Ditemi, bel garzone.
Se non servite il Duca, e chi è il vostro padrone?
Beltrame. Il prence don Fernando, che avendo una figliuola,
Presto farà di due una famiglia sola.
(donna Marianna si fa vedere)
Paolina. Sposerà don Luigi di un principe la figlia?
(con del calore)
Beltrame. Sì signor; per che causa far tanta maraviglia?