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LA SPOSA SAGACE 491

SCENA VII.

Donna Petronilla, don Policarpio, poi il Duca di Belfiore.

Policarpio. Chi è questo signor Duca? (mescolando il brodo)

Petronilla.   È il duca di Belfiore,
Un cavaiier gentile che ha un bellissimo cuore,
Che ha per me della stima.
Policarpio.   Vuole il brodo, signora?
(mezzo arrabbiato)
Petronilla. Non vedete che fuma? mescolatelo ancora.
Policarpio. Bene, come comanda. (seguita a mescolare)
Duca.   Signora, a voi m’inchino.
Petronilla. Serva.
Policarpio.   Servo divoto.
Petronilla.   Da sedere al Duchino.
Policarpio. Chi è di là? (chiamando)
Petronilla.   Maladetti! non sanno i dover suoi.
Policarpio. Servitori, una sedia. (chiamando)
Petronilla.   Portategliela voi. (a don Policarpio)
Duca. No, farò io...
Petronilla.   Fermatevi; (al Duca) favorite, signore.
(leva la tazza di mano a don Policarpio)
Mi farà la finezza il duca di Belfiore.
(presenta il tondo colla tazza ed il cucchiaro al Duca)
Policarpio. Perchè a lui quest’incomodo? (a donna Petronilla)
Duca.   Servirla è mio dovere.
(mescolando il brodo)
Policarpio. Ehi, Moschino. (chiamando)
Moschino.   Comandi.
Policarpio.   Portagli da sedere.
(Meschino dà da sedere al Duca, e parte)
Duca. Par che sia raffreddato.
Policarpio.   Anch’io lo crederei.
(vuol prender la tazza)