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ALLA NOBILISSIMA VIRTUOSA DAMA
La signora
VERONICA TONJ
NATA MARCHESA LETI1
Dio! Nobilissima Dama, che dirà Ella di me nell'aprir questo foglio? Ella lo aprirà e leggerà certamente, poichè so che le opere mie da Lei vengono cortesemente lette, e della sua compiacenza onorate. Che dirà Ella adunque veggendo ch’io arditamente ho impresso il di Lei venerabile illustre nome fra questi fogli, senza ch’io abbia l’onore di conoscerla personalmente, senz’essere da Lei conosciuto, e senza avermi prima acquistato il prezioso dono della di Lei protezione? Condannerà Ella il mio ardire, o approverà il mio coraggio? Mi lusingo della più favorevole decisione, e non è mal fondata la mia lusinga. Vero è ch’io non ebbi finora la felicità di esserle da vicino; ma so che Ella conosce me, ed io credo di perfettamente conoscerla. Di me hanno a Lei favellato le opere mie; so che non Le sono discare, e spero in grazia loro di non essere mal veduto. Di Lei a me n'ha parlato la Fama, e mi è noto benissimo il di Lei nome, il di Lei merito e le adorabili di Lei qualità. Ci conosciamo adunque, Nobilissima Dama, ci conosciamo. Io so esser Ella nata d’illustre sangue, collocata in un’illustre Famiglia, di cui conserva ed aumenta la felicità e lo splendore, preferendo lo stato suo vedovile a qualunque grandiosa, allettatrice lusinga. Io so esser Ella sì amabile e sì
- ↑ Questa lettera di dedica fu stampata in testa alla commedia l’anno 1761, nel t. VIII del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G., ed. Pilteri di Venezia.