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392 ATTO SECONDO
Tu lo getti in canale; ma il mondo così va.

Quel che di qua si piglia, si butta per di là.
Baldissera. Che vorreste voi dire? (a Felicita)
Felicita.   Oh, io non dico niente.
Baldissera. Se mi salta la rabbia...
Valentina.   Zitti, che sento gente.
Povera me! il padrone...
Baldissera.   Troviam qualche pretesto.
Valentina. Fate ch’ei non vi veda. Nascondetevi, presto.
Baldissera. Dove?
Valentina.   Là in quella camera.
Felicita.   Ed io?
Valentina.   Colà voi pure.
Felicita. Con costui? (accennando Baldissera)
Valentina.   Nascondetevi, non facciam seccature.
Presto, ch’ei fa le scale.
Felicita.   Andiam, grazietta bella.
(a Baldissera)
Valentina. Ehi, bada ben, Felicita.
Felicita.   Non dubitar, sorella.
(entra nella camera)
Baldissera. Mi raccomando a voi. (a Valentina)
Valentina.   Eh, saprò regolarmi.
Baldissera. (Mi preme, or che ho l’anello, di venderlo e rifarmi).
(entra nella camera)

SCENA IV.

Valentina, poi Fabrizio.

Valentina. Dai segni e le parole certo poi dir conviene,

Che il caro Baldissera mi stima e mi vuol bene.
Or sentirò se il vecchio di lui non dice niente;
Dica pur quel che vuole, l’aggiusto facilmente.
Fabrizio. Oh, vi ho trovato alfine. (un poco alterato)
Valentina.   Son qui, che mi comanda?
Fabrizio. Si dovrebbe rispondere, quando il padron domanda.