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LA DONNA BIZZARRA 345
Barone. Andiam, signori miei; andiam, signor notaro.

Sentirete un contratto breve, succoso e chiaro, (parte)
Baronessa. Lo conoscete, amica, vi prego a perdonare.
(alla Contessa)
Contessa. Siete più meco in collera?
Baronessa.   Anzi vi vo’ baciare.
(dà un bacio alla Contessa, e parte)
Contessa. E voi siete sdegnato?
Cavaliere.   Sarò per voi felice,
Se una gentil consorte di conseguir mi lice, (parte)
Armidoro. Grazie al ciel, son partiti; or resterem da noi.
Contessa. Fatemi una finezza, andatene anche voi.
Armidoro. Ma perchè?
Contessa.   Perchè voglio star sola nel mio quarto.
Armidoro. Possibile...
Contessa.   Partite.
Armidoro.   Per obbedirvi io parto.
Gran disgrazia è la mia! maladetto demonio!
Dove dovrei andare?
Contessa.   A far da testimonio.
Armidoro. Io?
Contessa.   Sì, voi. La natura proprio vi ha fatto apposta.
Armidoro. Cospetto! un’altra volta vi darò la risposta, (parte)

SCENA IV.

La Contessa, poi Martorino.

Contessa. Son partiti alla fine. Che dirà il capitano?

Troppo aspettar lo feci. Il trattamento è strano.
Ma vuò fino all’estremo provar la fedeltà;
S’egli resiste ancora, se mi vuol ben, chi sa?
Martorino.
Martorino.   Comandi.
Contessa.   Il capitan dov’è?
Martorino. È stato fino ad ora a bestemmiar con me.