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L'AUTORE

A CHI LEGGE1

Q

UESTA è una Commedia un poco più ridicola delle altre due precedenti2. Non è originalmente pensata per il Nobile Teatro, sul quale in detto tempo è stata rappresentata. Mi aveva servito dello stesso argomento, e di parte di questo intreccio, e di alcune delle scene medesime in una Commedia fatta rappresentare in Venezia3. Però tali e tante variazioni vi ho fatto, e l'ho così adattata al bisogno della Nobile società e del Cavaliere che me l’ha comandato, che senza scrupolo ho potuto dargliela per cosa nuova, e per tale posso ora darla alle stampe. Qualche volta gli autori sono costretti a valersi del loro baule, come fanno i Maestri di musica, specialmente quando sono eglino pressati e affollati, com’era io in quell’anno fra gl’impegni di Roma e quei di Venezia.

La Bizzarria di questa mia Donna non dipende ne da iracondia, né da vivezza di spirito, ma da capriccio, che vale a dire da una testa mal regolata. Vi sono delle Donne e degli Uomini di tal carattere; meritano di esser corretti, ed io ho avuto animo di far del bene a chi n’ha bisogno, e di far ridere chi è esente da tal difetto. Ma chi sa che non rida degli altri chi è più attaccato da una simile malattia? Raro è lo specchio che disinganni, l’amor proprio vi mette un velo, e l’abituazione fa che si sente l’odore degli altri, e non si fa caso del nostro.

  1. La Donna bizzarra fu dall’autore dedicala al march. Franc. Albergati di Bologna, insieme con tre altre commedie (il Cavaliere di spirito e l' Apatista e l’Osteria della posta) scritte a bella posta per il teatrino di Zola e stampate nel I. X (1763) dell’ed. Pitteri di Venezia, il quale uscì in luce nel gennaio del 1764; si veda la lettera di dedica stampata in testa al Cavaliere di spirito, nel volume precedente.
  2. Alludesi al Cavaliere di spiritoe all’ Apatista.
  3. Alludesi alla Donna stravagante: v. vol. XIII della presente edizione.