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talento. Vi hanno saputo rinvenire i primi letterati del Mondo; gl’Italiani in specie, fra quali il Marchese Maffei, e l’Abate Conti, Patrizio Veneto. A Voi sono state dirette varie lettere di erudizione. Le vostre traduzioni ci sono state carpite, e stampate. L'Accademie d’Italia vi vogliono a gara nel catalogo de’ loro compagni. Gli Arcadi di Roma, i Pesaresi, gli Accademici Fiorentini, gli Appatisti, i Socj Colombari, gli Etruschi di Cortona, i Gelati di Bologna, i Quirini di Roma vi chiamano suo, vi hanno scritto ne’ loro ruoli. So che molte altre Accademie aspirano allo stesso avvantaggio; e Voi, che siete a Parigi il decoro della letteratura Italiana, sarete in Italia l’Accademico universale.

Io vi amo tanto, e vi stimo tanto, che vorrei potervi rendere quell’onore che meritate. Lo farei facilmente, se avessi l’arte, l'erudizione e il talento del facondo Oratore vostro Cugino, Canonico di Santa Geneviefa, Don Mario; ma troppo scarso è il mio sapere e la mia abilità, e quella poca ch’io ho, l’ho consacrata miserabilmente al Teatro. Che posso dunque compromettermi di me stesso, per darvi una qualche testimonianza del mio amore e del mio rispetto? Non altro che offrirvi un qualche frutto del mio Giardino. Voi li conoscete; sono immaturi, son disgustosi, ma Voi li amate. Su via dunque, prendetevi questo, se non lo sdegnate; gradite questa Commedia, che io vi presento, e vi dedico, e vi raccomando. Il titolo, se non altro, vi darà piacere. Vi sarà caro il Padre amoroso. Voi che siete il più tenero, il più prudente Padre del Mondo; Voi che amate sì dolcemente il caro unico vostro Figlio, che nulla risparmiate per contribuire al suo bel talento, che l’avete formato sì docile, sì accostumato, e che sperate in lui solo la vostra vera consolazione. Un’altra ragione vi può rendere meno spiacevole questa Commedia: conoscerete in leggendola, ch’io ne ho tirato il fondo da una Commedia Francese. Non già che Voi amiate le cose Italiane meno delle Francesi, ma persuaso Voi pure, che non si possano trasportare di una nazione ad un’altra le opere come sono, vedrete lo studio ch’io n ho fatto in questa, per adattare al gusto Italiano un argomento Francese.