Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
LO SPIRITO DI CONTRADIZIONE | 173 |
Che vuol perfezionarsi nel bene ancora più.
Ed io che vi conosco, che vi amo e vi rispetto.
Desidero che siate senz’ombra di difetto.
Dorotea. Ho dei difetti adunque.
Conte. parmi ne abbiate uno.
(con rispetto)
Dorotea. Qual sarà?
Conte. La credenza di non averne alcuno.
(come sopra)
Dorotea. Conte, ve lo protesto, se altri ciò mi dicesse,
Vorrei che un’altra volta a dirlo non giungesse.
Ma voi mi avete vinto lo spirito in tal modo,
Che credere mi è forza, se ragionare io v’odo.
Ecco ch’io vi ho voluto svelar la verità,
Per prova manifesta di mia sincerità;
Certa che generoso, che amabile qual siete,
Di mia condescendenza giammai vi abuserete;
Fidandomi di voi, sperando all’occasione
Che abbiate a sostenere voi pur la mia ragione.
Conte. Sì certo, vi protesto che in me ritroverete
Alla ragion lo scudo, quando ragione avrete.
E poichè ragionevole vi spero a tutte l’ore,
Sarò dei dritti vostri perpetuo difensore.
SCENA VII.
Volpino e detti.
Andar nel camerone per un affar che preme.
Dorotea. Di’ lor che mi perdonino, ora di qui non parto.
Se hanno da comandarmi, che vengan nel mio quarto.
Conte, poss’io rispondere con maggior civiltà?
Conte. Signora, tal risposta di cortesia non sa,
Scusatemi di grazia, se il suocero vi aspetta.