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giormente mi penetra, m’insuperbisce e mi onora si è, che abbiate dato principio ad un sì bell’esercizio con due delle mie Commedie: col Padre per amore1, e coll’Uomo di mondo2. Oh vedete dunque, Signor mio amabilissimo, se con tali sicurezze dell’amor vostro per me, posso io diffidare della vostra bontà, della vostra generosa disposizione ad accettare la Commedia che ora umilmente vi dedico e vi raccomando. Farmi di essere nella mia fiducia tranquillo, e vi rendo anticipatamente le più umili rispettose grazie nell’atto di protestarmi ossequiosamente

Di Voi, Nobile ed onoratissimo Cavaliere


Umiliss. Devotiss. Obbligatiss. Servitore

Carlo Goldoni.


  1. Vedasi la commedia precedente.
  2. Vedasi vol. I della presente edizione. Alludesi a queste recite nella lettera del Goldoni al Paradisi in data 28 marzo 1763, da Parigi (Masi, Lettere di C. G., Bologna, 1880, p. 204).