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68 | ATTO QUARTO |
Arriva un forastiere, racconta i mali sui,
Ed io per compassione vo a star peggio di lui.
Parmi ancora impossibile; e pur ella è così.
Mio zio? non è mai solito in quest’ora esser qui.
(osservando alla scena)
SCENA IV.
Monsieur Bainer e detta.
Marianna. Avete a comandarmi?
Bainer. Vo’ dirvi una parola.
Marianna. Eccomi ad ascoltarvi.
Bainer. Udito esser non voglio.
(osserva d’intorno)
Prima che altro vi dica, leggete questo foglio.
Marianna. Donde viene, signore?
Bainer. Non lo so ben; mel diede
Un forestier poc’anzi. Nome in lui non si vede.
Monsieur Guden sospetto autor di queste note;
Il ver dal vostro labbro voglio saper, nipote;
Che non sarebbe un uom sì sciocco e sì balordo,
Di scrivere in tal guisa senza essere d’accordo.
Marianna. (Mi trema il cor). Leggiamo. Mi par che sia firmato:
"Il vostro più fedele, più docile ammalato.
(legge in fondo alla lettera)
Bainer. D’aversi rassegnato un merito si fa.
Or veggo a cosa tende la sua docilità.
Marianna. "Amico, stupirete nel leggere il mio foglio,
"In cui tutto l’arcano manifestarvi io voglio.
"La malattia ch’io soffro, non vien da rio vapore,
"Ma quella che mi opprime, è passion d’amore.
"Non vi ho manifestato finor le fiamme ignote:
"La cagion del mio male è sol vostra nipote.