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LA VEDOVA SPIRITOSA | 361 |
Che di aver preso in casa la vedova mi pento.
Ma la dovea lasciare abbandonata e sola?
Anselmo. Tutto, fuor che introdurla dappresso a tal figliuola.
Berto. Or non vi è più rimedio.
Anselmo. Sì, vi è rimedio ancora.
Il ciel non abbandona chi il suo consiglio implora.
La vedova star sola non dee, l’accordo anch’io;
È troppo tristo il mondo. Udite il parer mio.
Togliete ogni periglio, troncate ogni rigiro:
Finchè si rimariti, ponetela in ritiro.
Sul cor della germana colà non potrà nulla.
Berto. Ma non sarebbe meglio chiudere la fanciulla?
Anselmo. No, don Berto, la gente di senno è persuasa,
Che meglio custodite sian le fanciulle in casa.
È ver che non ha madre questa nipote vostra,
Ma a ogni obbligo supplisce l’educazione nostra.
Voi coll’esempio vostro, io coi consigli miei
Possiam perfezionare ogni virtude in lei.
Levatele d’intorno la scaltra vedovella:
Avrà donna Luigia il cuore di un’agnella.
Berto. Voi trovate il ritiro, ed io la chiuderò.
Anselmo. Sia ringraziato il cielo, a ritrovarlo andrò. (parie)
SCENA VII.
Don Berto, poi donna Placida.
Caro il mio don Anselmo! il ciel mi ha provveduto.
Io credo facilmente, e vedo che son stato
Da questa mia nipote sedotto ed acciecato.
Ma il mio fedele amico, sincero per costume,
Nel buio dell’inganno mi porge un chiaro lume.
Placida. (Parte quell’impostore, e appena mi saluta.
Inutilmente io spero non essere venuta). (da sè)