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IL MEDICO OLANDESE 29
Giocate per piacere, non mai per rovinarvi,

Prendete un buon cavallo talor per sollazzarvi.
Anche un amore onesto, che vi trovaste io lodo;
Chiodo, i poeti dicono, scaccia dall’asse il chiodo.
Ecco il rimedio vostro. Sarà la mia mercede,
Che a’ miei buoni consigli abbiate a prestar fede.
Bainer da tai malati di profittar non cura;
Sincerità è il mio vanto, non vivo d’impostura.
Voi di me vi fidate; io sono un uomo onesto.
La malattia conosco, ed il rimedio è questo. (parte)

SCENA IV.

Monsieur Guden, poi madama Marianna.

Guden. Dunque sinor fui pazzo? dunque mi dolsi invano?

Tanto soffersi e tanto, per un principio insano?
So che la donna estinta recommi un fier dolore,
Ma non mi par la sola fonte del mio malore;
E se la cagion prima anche da lei sia sorta,
Persister dieci mesi dovrà dacch’ella è morta?
Bainer è un uomo grande, sa dir, sa consigliarmi,
Ma dirlo anche potrebbe affin di consolarmi.
Mi lascia? mi abbandona? Ah, non avrò quiete,
Se a parlar non ritorno.... (correndo per la scena)
Marianna.   Signor, dove correte?
Guden. (Stelle, che volto è questo! Della mia bella estinta
Parmi vedere in esso l’immagine dipinta.
Oh fatal somiglianza, che mi risveglia in cuore
L’amara rimembranza d’un sventurato amore!) (da sè)
(si ferma sorpreso, salutandola)
Marianna. Siete voi l’ammalato?
Guden.   Per mia disgrazia il sono.
Marianna. Forestier?
Guden.   Sì, madama.
Marianna.   Di qual nazion?