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rispettata dal Volgo, e più amata dalle persone che la conoscono. Ma lo so io il perchè la sfortunata non ha da Voi tutto quel bene ch’ella si merita, e che dall’ingegno vostro le potrebbe esser fatto: Voi avete una corona di preziosi meriti che vi adornano, e che Vi rendono per ogni uno di essi degna di ammirazione, e volete a ciascheduno esser grata, e usare discretamente ora dell’ uno, ora dell’altro, con che presso di lutti degna rendervi di rispetto, di ammirazione e di amore. Lasciamo il pregio del vostro sangue, che, solo, in chi che sia può ottener poco dal Mondo; la bellezza della vostra persona e la vivacità dello spirito vostro son que’ due pregi che coltivati da Voi con virtuosa discreta moderazione vi hanno incatenato a’ piedi i più austeri conoscitori del merito. Il chiarissimo Compastore nostro Comante Eginetico 1, che immortale vi ha resa co’ carmi suoi, si pregia tanto della vostra amicizia, che vi rende degna d’invidia; ma egli non sarà meno invidiato per quella stima che di lui vantate, e nei vostri ragionamenti, e nei dolcissimi carmi vostri di manifestar non cessate. Soffra egli, a dispetto dell’amistà che ci lega, soffra ch’io mi dichiari del numero di coloro che perciò lo mirano con invidia; ma si consoli però, che il merito suo ha sì bene in Voi le sue radici piantate, che nè da me, che sono il più debole, nè da cent’altri di me più valorosi emuli suoi, non potrà essere soverchiato. La miglior parte delle nostre conversazioni, valorosa amabile Pastorella, sarà sempre al buon Cornante ed alle opere sue consacrata. Un bell’argomento ne porge ora il libro, che di ordine suo vi ho recato. Le Feste di Tersicore, in quattro Poemetti da lui soavemente descritte, mostrano chiaramente di quanto sia capace un ingegno Italiano, ornando delle più belle immagini e della più squisita poesia un argomento triviale, appunto come l’illustre Poeta Inglese ha sublimato un Riccio rapito2. Il tempo che mi resta, allor ch’io sono con Voi, gentilissima Arisbe, non l’impiego senza profitto. Il mestiere ch’io faccio, ha bisogno di ajuti, e le persone

  1. L’Abbate Frugoni Poeta celeberrimo. [nota originale]
  2. Fama grandissima godeva nel Settecento il poemetto del Pope.