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A SUA ECCELLENZA

La Signora

CORNELIA BARBARO GRITTI

Fra le Arcadi Pastorelle

ARISBE TARSENSE1.


I

O non vi parlerò, gentilissima Arisbe2, con quello stile che potrebbe esigere il vostro grado dal mio, ma con quella umile fratellanza che Arcadia nostra ci accorda. Le campagne Tarsensi, che Voi possedete, (riportandomi all’antica Geografia) sono molto più vaste delle Fegeje3 che io possedo, pero le rendite sono eguali, consistendo in quattro foglie d’alloro per coronarci la fronte. Del prodotto de’ beni suoi ciascheduno suol fare gloriosa mostra, e preferire il frutto della propria coltivazione ad ogni altro più fertile e più saporito; quindi è che i Poeti apprezzano i loro carmi, non dirò soltanto sopra quelli degli altri, ma più dell’oro e dell’argento ancora, e con tanta sollecitudine ne fanno mostra, e con tanta ansietà vanno rintracciando persone che amino di sentirli, e diano loro in cambio una buona mercede di applausi e di congratulazioni: Voi per altro, graziosissima Pastorella, che del buon gusto della Poesia ottima siete conoscitrice, e alla cultura dell’arbore nostra contribuite. Voi non ne solete far quella pompa che altri ne fanno, e che a Donna molto più converrebbe. La povera Poesia di ciò a ragione si lagna, poichè potendo in Voi nel nostro secolo gloria trovare, che la pareggi a’ secoli oltrepassati, pare non facciate di lei quella stima che merita, e poco grata a’ suoi doni, trascuriate di renderla colle opere vostre più

  1. Questa lettera di dedica fu stampata la prima volta insieme con la commedia nel 1757, nel t. X (con la data 1755) dell’ed. Paperint. a Firenze.
  2. Perchè Arisbe, invece di Aurisbe? V. lett. di dedica del Raggiratore, vol. XIII.
  3. A tutti è noto che il Goldoni chiamavasi in Arcadia Polisseno Fegejo, come si sottoscrive in fine della presente leti, di dedica.