Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/177


LA DONNA SOLA 171
E se pensassi ad altri di consacrare il cuore,

Nè in compagnia, nè sola mi fareste timore.
Son libera, son donna; altrui non mi ho venduto;
Con onestà con tutti finor mi ho contenuto.
Voi vantar non potete da me un impegno espresso;
E son, quale voi siete, tutti nel caso istesso.
Filiberto. Dunque...
Berenice.   Dunque attendete ch’io spieghi i miei pensieri
Libera, alla presenza di tutti i cavalieri.
Vedrò in confronto almeno chi avrà per me nel petto
Non dirò amor soltanto, ma discrezion, rispetto.
Filiberto. Nessun mi vince in questo.
Berenice.   Bene, or or si vedrà.
Filiberto. Ne dubitate ancora? ah crudeli...
Berenice.   Chi è di là? (chiamando)

SCENA VI.

Filippino e detti.

Filippino. Vuole il caffè?

Berenice.   Che vengano qui tutti i cavalieri.
Filippino. Sì signora. (parte)
Berenice.   Saprete or ora i miei pensieri.
Filiberto. Per me son tristi, o buoni?
Berenice.   Saran qual li volete.

SCENA VII.

Don Agapito, don Pippo e detti.

Agapito. Quanto averò dormito?

Berenice.   Cinque o sei ore appena.
Agapito. Eh, non è poi gran cosa. Preparata è la cena?
Berenice. Don Agapito mio, vi stimo e vi ho rispetto,
Ma vorrei moderaste sì sordido difetto.
Altro non fate al mondo che mangiar, che dormire.