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LA VILLEGGIATURA 89


e però domandategli scusa, e contentatevi di ripetere le parole che dirò io.

Menichina. (Io non mi posso tener di ridere). (piano alla Libera)

Libera. (State forte, che rideremo dopo). (piano alla Menichina)

Paoluccio. Signor don Ciccio...

Menichina. Signor don Ciccio...

Paoluccio. Gli domandiamo perdono...

Libera. Gli domandiamo perdono...

Paoluccio. Dispiacendoci aver fatto poco...

Libera. Dispiacendoci aver fatto poco...

Paoluccio. Aver fatto poco il nostro dovere...

Libera. Il nostro dovere...

Paoluccio. e gli promettiamo...

Menichina. Gli promettiamo...

Paoluccio. Fino che dura la presente villeggiatura...

Libera. Fino che dura la presente villeggiatura...

Paoluccio. Mandarlo...

Menichina. Mandarlo...

Paoluccio. a servire di lavature di biancheria...

Menichina. Di lavature di biancheria...

Paoluccio. Serva umilissima del signor don Ciccio.

Libera. Serva umilissima del signor don Ciccio.

Paoluccio. Serva umilissima del signor don Ciccio.

Menichina. Serva umilissima del signor don Ciccio.

Paoluccio. Siete contento? (a don Ciccio)

Ciccio. Sono cose, e non sono cose; intendo, e non intendo. Basta, siete donne, e non voglio guerra con donne. Lavatemi la biancheria fino che si sta qui, e non se ne parli più.

SCENA XVIII.

Donna Lavinia e detti.

Paoluccio. a voi, donna Lavinia, tocca a voi far i vostri complimenti a don Ciccio.

Lavinia. Io posso esibire al signor don Ciccio un posto nella mia carrozza, se vuol venire con noi.