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LA VILLEGGIATURA 85


Florida. (Non capisco niente). (da sè)

Paoluccio. Prima che di qua si parta, vuole don Gasparo che si complimenti don Ciccio, come egli merita; e l’idea non può essere più graziosa. Vado, per meglio intendere la condotta di certa baia che gli si prepara. Donna Lavinia, assicuratevi che la mia costanza di animo non può mancare; che se mi è vietato il difendermi, spero però di essere conosciuto; che cento donne mi vedranno far il galante d’intorno a loro, ma una sola avrà il mio cuore divoto, la mia servitù, la mia sincera amicizia. (Le parole a lei, ed il cuore a voi; questa è la vera foggia di mantenere la fede in segreto). (piano a donna Florida, e parte)

SCENA XV.

Donna Lavinia, donna Florida, don Mauro.

Florida. (Mi pare un poco difficile, per dir vero. Temo, che se un altro che mi piaccia più di don Mauro si esibisce di servirmi in pubblico, mi scorderò di quello che mi vuol servire in segreto). (da sè)

Lavinia. Se voi, donna Florida, ricusate di star qui, e che vi risolviate di venir con noi, fate voi la vostra partita. Scegliete chi vi comoda nella vostra carrozza.

Florida. Lascio disporre alla padrona di casa.

Lavinia. Faremo così dunque. Voi, don Paoluccio, don Mauro e don Eustachio.

Florida. E voi vorreste andare in compagnia del marito?

Lavinia. Vi cederò anche lui, se il volete.

Florida. Troppo generosa, signora, io non intendo di togliervi il cavaliere, e molto meno il marito. (parte)

SCENA XVI.

Donna Lavinia e don Mauro.

Lavinia. La sentite, don Mauro? Che ve ne pare di lei?

Mauro. Non posso giudicare delle altrui debolezze. Ho troppo da corregger le mie.