Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XIII.djvu/64

58 ATTO SECONDO


vedrete mai al passeggio incontrarsi affettatamente due che abbiano dell’inclinazione. Vegliano sopra di ciò i curiosi, e guai a chi è scoperto per debole; diviene il ridicolo delle conversazioni. Mi direte voi: colà non si ama? Vi risponderò, che si ama. Mi domanderete: di che si pasce l’amore? Vi dirò, che tutto il mondo è paese; ma che in pubblico l’amore cede il luogo alla società, e non s’incomoda altrui per il frenetico umore della gelosia.

Florida. Don Paoluccio, le vostre parole m’incantano. In un luogo simile viverei1 vent’anni di più.

Paoluccio. Certamente a Parigi voi fareste col vostro spirito una figura non ordinaria.

Florida. Ma se la mia costituzione non mi permette di andarvi, non sarebbe però impossibile che s’introducesse qui il bel costume.

Paoluccio. Principiate voi ad usarlo.

Florida. Sola non posso farlo. Se voi mi deste animo coll’opera e col consiglio...

Paoluccio. Facilissimo è il farlo. Avete voi dell’inclinazione per me?

Florida. Chi non l’avrebbe per un cavaliere di tanto spirito?

Paoluccio. Io l’ho per voi. Ecco fatto il contratto della nostra amicizia.

Florida. Che dirà donna Lavinia?

Paoluccio. Ella non lo ha da sapere.

Florida. Se ne accorgerà col tempo.

Paoluccio. Non se ne deve accorgere.

Florida. Ma se vedrà che mi usate delle distinzioni?...

Paoluccio. Questo è quello che non deve nè da lei, ne da altri, vedersi. Io non userò distinzioni a voi; voi non ne userete a me.

Florida. Come si coltiverà la nostra amicizia?

Paoluccio. Col sapere che siamo amici.

Florida. Vedendosi solamente?

  1. Pitteri: vi ci viverei.