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510 ATTO QUINTO
Mauro.   Se volete.... anche voi...

Io dirò... se bisogna... parlando... sì signore...
Alberto. Se me de permission...
Mauro.   To to! mi fate onore.
Alberto. Vago a dirglielo al Conte.
Mauro.   Ci ho tutto il genio mio.
Ehi... dopo... sì signore... Eh! mi marito anch’io.
Alberto. Bravo! gran noviziadi gh’avemo in sto paese.
Don Mauro, donna Bianca, el Conte, la Marchese.
Evviva el matrimonio. Staremo allegramente. (parte)

SCENA III.

don Mauro, poi la Marchesa Ippolita.

Mauro. Che san della Marchesa?... io non dissi niente.

L’averà detto lei... Oh, eccola che viene.
Da questo... sì signore... vedo che mi vuol bene.
Marchesa. (Le mie risoluzioni non so se gli sien note). (da sè)
Mauro. Marchesa, lo sapete? Marito la nipote.
Marchesa, Col Conte?
Mauro.   Sì signora.
Marchesa.   (Un po’ meno imprudente,
Potea pur esser mio, ancor l’ho nella mente), (da sè)
Mauro. E voi... quando volete... risolvere una volta...
Sì signore... di farlo?
Marchesa.   Alfin mi son risolta.
Mauro. Ehi! me l’han detto. Brava... (ridente)
Marchesa.   Siete contento?
Mauro.   Sì.
Pativo... sì signore... a vedervi così.
Marchesa. Ecco dunque abbracciato il vostro buon consiglio.
Mauro. Non passa neanche un anno... che voi avete un figlio.
Ehi! chi è di là?