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L'AMANTE DI SÈ MEDESIMO | 473 |
ATTO TERZO.
SCENA PRIMA.
La Marchesa Ippolita, poi don Mauro.
Marchesa. Eppur si danno al mondo dei colpi stravaganti.
Nascono delle cose non prevedute innanti.
Chi mai creduto avria, che avesse ad arrivare
Quel diavolo del Conte a farmi sospirare?
Eppure a mio dispetto, da poco tempo in qua,
Provar questa mi tocca graziosa novità.
Ho detto cento volte, ch’io non sarei sì pazza
Amar un che superbo le femmine strapazza.
Conosco, so benissimo ch’è un spirito volante.
Un cuore che non fissa, un animo incostante.
Eppur, ch’il crederebbe? Eppure, a mio dispetto,
Mi ha fatto innamorare, che tu sia maladetto.