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36 ATTO PRIMO


Menichina. e chi dicesse ch’io... per questo... non lo potrebbe dire...

Libera. E sono conosciuta da tutta questa villeggiatura...

Menichina. E la Menichina può stare in conversazione...

Libera. E domandatelo...

Menichina. E sì signore.

Gasparo. Ma finitela una volta. Tenete; voglio regalarvi un poco della mia caccia.

Libera. Chi mi vuole, mi prenda; e chi non mi vuole, mi lasci.

Menichina. Non c’è pericolo ch’io dica...

Gasparo. Tenete. (dà qualche salvatico alla Libera)

Libera. Non sono una donna... che si lasci... così per poco...

Gasparo. Tenete voi. (fa lo stesso colla Menichina)

Menichina. Se qualcheduno vuol dire, che cosa può dire? (prendendo il salvatico con disprezzo)

Gasparo. Questo è bello. Tenete. (alla Libera, poi alla Menichina)

Libera. Sono stomacata di queste cose. (come sopra)

Menichina. Certe bocche non si ponno soffrire.

Gasparo. Ma voi mi avete stordito.

Libera. Chi è, che di me possa dire?

Gasparo. Nessuno.

Menichina. Chi può vantarsi che io...

Gasparo. Nessuno.

Libera. Chi l’ha detto?

Gasparo. Nessuno.

Menichina. Chi ha parlato?

Gasparo. Nessuno.

Libera. L’averà detto la signora.

Menichina. L’illustrissima l’averà detto.

Gasparo. Oh povero me!

Libera. E se l’ha detto lei...

Menichina. E se è venuto da quella parte...

Libera. Anch’io potrò dire.

Menichina. Anch’io mi potrò sfogare.

Gasparo. Non posso più.