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L'AVARO | 397 |
ATTO SOLO.
SCENA PRIMA.
Don Ambrogio solo.
Oh quanto vale al mondo un poco di buona regola! Ecco qui, in un anno, dopo la morte di mio figliuolo, ho avanzato duemila scudi. Sa il cielo, quanto mi è dispiaciuto il perdere l’unico figlio ch’io aveva al mondo, ma s’ei viveva un paio d’anni ancora, l’entrate non bastavano, e si sarebbono intaccati i capitali. È grande l’amor di padre, ma il danaro è pure la bella cosa! Spendo ancora più del dovere, per cagione della nuora ch’io tengo in casa. Vorrei liberarmene, ma quando penso che ho da restituire la dote, mi vengono le vertigini. Sono fra l’incudine ed il martello. Se sta meco, mi mangia le ossa; se se ne va, mi porta via il cuore. Se trovar si potesse... Ecco qui quest’altro taccolo, che mi tocca soffrire in casa. Un altro regalo di mio figliuolo; ma ora dovrebbe andarsene.