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382 ATTO QUINTO

SCENA ULTIMA.

Gasparina e detti.

Gasparina. No voleva vegnir con tanta zente.

Cavaliere. Venite allegramente;
Siamo di carnevale,
È lecito di far qualche allegria;
Già domani mattina andiamo via.
Lucietta. Dove andeu, Gasparina?
Gasparina. Ignorantizzima,
Me poderezzi dar della luztrizzima.
Vado con mio conzorte,
E col zior barba zio,
Dove più conozziuta zarò io.
Lucietta. Me ne conzolo.
Orsola. Tanto zì dazzeno.
Cavaliere. Animo allegramente,
Andiam tutti in locanda;
Che si passi la notte in festa, in brio;
Poi diremo diman: Venezia, addio.
Gasparina. Cara la mia Venezia,
Me despiazerà certo de lazzarla;
Ma prima de andar via, voi zaludarla.
Bondi Venezia cara,
Bondì Venezia mia.
Veneziani zioria.
Bondì, caro Campiello:
No dirò che ti zii brutto, nè bello.
Ze brutto ti zè sta, mi me dezpiaze:
No zè bel quel ch’è bel, ma quel che piaze.

Fine della Commedia.