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378 | ATTO QUINTO |
Cate. Vustu zogar?
Pasqua. Vien via. (s’attaccano)
Cate. Ah! Lucietta. (chiama)
Pasqua. Fia mia. (chiama)
SCENA XV.
Lucietta, Gnese, Orsola, tutte in istrada; poi Anzoletto e Zorzetto.
Gnese. Fermeve.
Orsola. Desmettè.
Anzoletto. Lasse star mia madonna. (col palosso)
Zorzetto. Cossa gh’è? (col legno)
Lucietta. | Agiuto. | |
Gnese. | ||
Orsola. |
SCENA XVI.
Il Cavaliere e detti.
Non si finisce mai? Se non tacete.
Meno giù col bastone a quanti siete.
Lucietta. I vol dar a mia mare.
Pasqua. La xe ela,
Che xe una baruffante.
Orsola. Mi son qua per spartir.
Cavaliere. State zitte, dich’io. S’ha da finir.
Come! in giorno di nozze,
Dopo tanta allegria,
Si strepita così? che villania!
Giù quell’arma, vi dico. (a Anzoletto)
Lucietta. Dà qua, damela a mi, (leva il palosso a Anzoletto)
(Nol lo g’ha più). (lo porta in casa, poi torna)
Cavaliere. Giù quel baston. (a Zorzetto)