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LA VILLEGGIATURA 31


Lavinia. Già, chi sente voi, la moglie è la peggiore cosa di questo mondo.

Gasparo. La moglie è buona e cattiva secondo i tempi, secondo le congiunture.

Lavinia. I tempi e le congiunture fra voi e me sono sempre simili.

Gasparo. Perchè non c’incontriamo nell’opinione.

Lavinia. Il male da chi deriva?

Gasparo. Non saprei. Io vado a letto alle quattro. Ci sto fino alle dodici. Ott’ore non vi bastano?

Lavinia. E chi è, che da questi giorni voglia andare a letto alle quattro?

Gasparo. E chi è colui, che ci voglia stare sino alle sedici?

Lavinia. Non c’incontreremo mai dunque.

Gasparo. Mai, se seguiteremo così.

Lavinia. La sera non posso abbandonare la conversazione.

Gasparo. La mattina non lascierei la caccia per la più bella donna1 di questo mondo.

Lavinia. Per la moglie non si può lasciare la caccia?

Gasparo. Per il marito non si può lasciare la conversazione?

Lavinia. Bene. Lasciate voi la caccia, ch’io vedrò di sottrarmi dalla conversazione.

Gasparo. Verrete voi a dormire, quando ci anderò io? Verrete voi a letto alle quattro?

Lavinia. Sì, ci verrò. E voi starete a letto sino alle sedici?

Gasparo. Diavolo! dodici ore si ha da stare nel letto?

Lavinia. Dunque vi anderemo più tardi.

Gasparo. Dunque ci leveremo più presto.

Lavinia. Già, quando si tratta di stare meco, vi pare di essere nel fuoco.

Gasparo. Dodici ore di letto? Altro che andare a caccia!

Lavinia. Ma io non posso la mattina levarmi presto.

Gasparo. Ed io non posso la sera stare levato tardi.

Lavinia. Pare siam fatti apposta per essere d’un umore contrario.

  1. Zatta ha invece: per tutto l’oro ecc.