Gasparina. Zelo più ztà a Venezia?
Cavaliere. Questa è la prima volta.
Gasparina. E1 vederà
Ze ghe zè del bon gusto in zta città.
Cavaliere. Lo capisco da voi.
Gasparina. No fo per dire,
Ma pozzo comparire.
Me capizzela?
Cavaliere. Sì che vi capisco.
Gasparina. Quando ch’io voggio, zo parlar tozcana,
Che non par che zia gnanca veneziana.
Cavaliere. Avete una pronuncia che è dolcissima.
Voi parlate assai bene.
Gasparina. Obbligatizzima.
Cavaliere. E quell’aria!
Gasparina. La diga, m’alo vizto
A camminar?
Cavaliere. Un poco.
Fatemi la finezza.
Voi passeggiate, che a vedervi io resto.
Gasparina. Vedela, zior forezto?
Una volta ze andava
Cuzzì, cuzzì, cuzzì.
Adezzo ze va via
Cuzzì, cuzzì, cuzzì.
Cavaliere. Brava in ogni maniera
Gasparina. Vago da ziora zantola.
Cavaliere. Vi servo, se degnate
Quella ch’io vi offro servitù umilissima.
Gasparina. Zi zono1 obbligatizzima.
Non voggio che el zignor venga con io,
Perchè ho paura del zior barba zio.
Cavaliere. Egli qui non vi vede, e non sa nulla.
- ↑ Guibert-Orgeas, Zatta, ecc.: Li sono ecc.