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L'AUTORE
A CHI LEGGE1.
UESTA è una di quelle Commedie sfortunate in Venezia, che succedendo all’altre che avevano grandemente incontrato, ebbero la disgrazia di decadere. Erasi, innanzi di essa, rappresentata l’Ircana in Zulfa, commedia in seguito della Sposa Persiana, e che si vedrà nel quinto Tomo stampata2; e come quella aveva riscosso abbondantissime lodi, così il Raggiratore, che le successe, fu male dal Pubblico ricevuto. Lo stesso accadde al Vecchio bizzarro, nel precedente Tomo stampato3, rappresentatosi sulle Scene dopo la felicissima Sposa Persiana suddetta; e similmente in quest’anno 1757, in cui scrivo la Prefazione presente, successe una cosa simile nella Rappresentazione della Donna sola, la quale precipitò, dopo lo strepitoso incontro della terza Commedia Persiana, Ircana in Ispaban intitolata, che si leggerà solamente nel Tomo settimo4. Queste tre Commedie, queste tre Sorelle Asiatiche, le quali tanto felicemente hanno recato utile ai Comici, diletto al Pubblico, e decoro al Poeta, hanno potuto discreditare qualunque cosa che a loro immediatamente successe. Vedesi da ciò chiaramente, che il più delle volte l’esito delle Commedie dipende dalla prevenzione del Popolo, dal confronto di un’opera con un’altra opera, anche dell’Autore medesimo, dal desiderio di vedere dopo una cosa creduta buona, un’altra che comparisca migliore, e talvolta da sazietà di lodare, prendendo il biasimo per un bellissimo chiaro-scuro della pubblica compiacenza.
Io non dirò, ad onta di quelli che l’hanno slodata, che la presente Commedia sia cosa buona. So che altrove non ebbe la mala sorte medesima, e in Mantova, ed in Milano, mi ricordo