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consolar me medesimo, ed animarmi colla vostra voce al proseguimento, dandomi a conoscere in Voi un Protettore magnanimo, benefico e liberale. Furono un primo effetto della protezione Vostra le lettere amorosissime con cui mi accompagnaste a Torino1, e le grazie colà ricevute, e l’ottimo accoglimento che ivi mi venne fatto2, derivò dal merito vostro conosciuto per ogni parte, non meno che nella Patria vostra, che vi ama, vi onora, e di Voi giustamente si gloria.
Ebbi poscia maggior agio di profittare della Vostra amabilissima conversazione, mercè la nostra brillante, vezzosa Aurisbe3, la quale, superando ogni altro femminile talento, merita l’amicizia di un Cavaliere di spirito, quale Voi siete. Ella coi dolcissimi carmi suoi si è compiaciuta invitarmi al canto, in occasione che la Nobilissima Figliuola Vostra Angela Maria vestì l’abito monacale, ed incontrai con giubbilo la fortunata occasione di adoperare la Musa pel vostro nome. Padre degnissimo dell’Eroina Fanciulla4. Piacquemi tanto il bel ritratto, che ne’ suoi versi la Nobile Pastorella ha formato, che ora dovendo in questi fogli ragionare di Voi, parmi non potervi meglio dipingere alla pubblica vista, che col ripetere le dolci stanze nella nostra Veneziana favella tessute.
La xe sta Santa Zovene
Fia de DANIEL RENIER,
Ah? doveressi intenderme,
Se omo del mistier.
Savè chi el xe in Repubblica,
Savè quel che l’ha fatto.
Se no l’avessi in pratica,
Ve fazzo el so ritratto.
- ↑ Nella primavera del 1751.
- ↑ A dire il vero, il Goldoni non si mostrò soddisfatto del pubblico torinese: v. la Nota storica del Moliere, vol. VII della presente ed., p. 89.
- ↑ ’Aurisbe Tarsense, ossia la N. D. Cornelia Barbaro Gritti, a cui Goldoni dedicò la Pupilla: vedasi nel vol. precedente la lettera di dedica al Frugoni del Cavaliere Giocondo.
- ↑ Poetici componimenti per S. E. la signora Angela Maria Renier, monaca in Santa Callerina, col nome di Maria Giovanna. Venezia, Bassaglia, 1757 (v. pure Componimenti diversi di C. G., Venezia. Pasquali, vol. I, 1764).