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86 ATTO QUARTO
Cavaliere. Niente: io so chi siete; se hanno opposizioni,

Mostrate la cintura coi ruspi e coi dobloni.
Possidaria. Chi sa quelle signore, che fan le delicate,
Che han tanti cicisbei, chi sa da chi son nate?
Gianfranco. Andiam; del Cavaliere si godano le grazie.
(a Lisaura)
Lisaura. (Mangiamo, e non vedere fingiam le malagrazie).
(piano a Gianfranco, e parte con lui)
Cavaliere. Vada, signora sposa.
Possidaria.   A lei, signor marito.
Cavaliere. A voi toccherà a fare gli onori del convito.
Come poi da dormire daremo a tanta gente?
Non abbiam che tre letti.
Possidaria.   Fate voi, non so niente.
Cavaliere. Facciam così, meniamoli tutti alla Montagnuola.
Là godesi la notte un’aria che consola.
Le notti sono corte, s’andranno a divertire,
E passeranno il tempo colà, senza dormire.
Possidaria. Bravo, bravo davvero. Avete ben pensato.
Cavaliere. So il vivere del mondo, dopo d’aver viaggiato.

Fine dell’Atto Quarto.