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74 | ATTO QUARTO |
Rinaldino. D’una grazia soltanto vi vo’ pregar, signora.
Fate che anche don Pedro sen vada alla malora.
Marianna. Voi che far pensereste?
Marchese. Via, signora, tant’è.
Don Rinaldino vostro vuole restar con me.
Io lo tratterò bene; io gli darò dei spassi.
Andate, se volete; ei seguirà i miei passi.
Da me don Rinaldino avrà tutti i piaceri.
Resterete con me?
Rinaldino. Ci starò volentieri.
Marchese. (Ite, donna Marianna. Lasciatemi operare).
(piano a donna Marianna)
Marianna. (Soccorretemi voi). (piano al Marchese)
Marchese. (Lasciatemi provare.
Ma impegnatevi meco ad una cosa sola:
Quel ch’io fo, sia ben fatto).
Marianna. Vi do la mia parola.
SCENA III.
Il Marchese e Rinaldino.
Von battere i fanciulli.
Rinaldino. Mia madre ha i grilli suoi.
Marchese. E don Pedro è un cert’uomo che ha poca discrezione.
Rinaldino. Non lo posso vedere.
Marchese. Anch’io vi do ragione.
Rinaldino. Voglio girare il mondo, voglio venir con voi.
Marchese. Stiamo in Bologna un poco, meco verrete poi.
Rinaldino. E poi ce n’anderemo per tutte le città;
E goderem dei spassi, e non si studierà.
Marchese. Qualche cosa per altro sapere è necessario.
Conosco un bel talento in voi non ordinario.
Pria di venir con me, vi metterò in un loco,
Dove le scienze tutte apprenderete in poco.