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IL CAVALIER GIOCONDO 65

SCENA X.

Madama di Bignè, don Alessandro.

Madama. Era ben meglio assai, pria ch’esser qui alloggiati,

Che tutti all’osteria se ne fossimo andati.
A ber la cioccolata andammo alla bottega,
Ed ora per il pranzo s’aspetta, e invan si prega.
Alessandro. Il Conte andò a vedere se il pranzo è preparato.
Madama. Mezz’ora è ch’è partito, e ancor non è tornato.
Alessandro. Son tre minuti appena.
Madama.   Di tre minuti il più,
Se fosser bastonate, sapreste quando fu.
Alessandro. Madama gentilissima!
Madama.   Quand’aspetto, sto in pene.
Venga la rabbia al Conte.
Alessandro.   Madama, egli sen viene.

SCENA XI.

Il Conte e detti.

Madama. E ben, quando si desina?

Conte.   M’han detto con maniera,
Che si fa un pasto solo, e mangiasi la sera.
Madama. Usano così tutti in questo bel paese?
Conte. Il Cavaliere intende di farla alla francese.
Madama. Per me son italiana. Ho fame, e vo’ mangiare.
Qualcun di voi ci pensi. Andatene a trovare.
Conte. Come?
Madama.   In qualche maniera.
Alessandro.   Madama, io non saprei.
Madama. Voglio mangiar, vi dico. A voi, signori miei.
Conte. Volete che si compri? È azion da malcreati.
Volete che domandi? Ci diranno affamati.
Madama. Dicano quel che vogliono i cavalier, le dame.
Io non ci penso un fico. Vo’ mangiar quand’ho fame.